Grazie per averci #mandatoaquelpaese

Grazie per averci #mandatoaquelpaese

L’ 11 agosto 12 Branzinos clown partono alla volta del Brasile, 6 a Marituba e 6 a Macapa/Santana, per visitare i progetti della Fondazione Candia. Lì incontreranno centinaia di bambini nelle scuole, visiteranno come Volontari col naso rosso gli ospedali, i centri per la lebbra, centri disabili e case di riposo. Inoltre condivideranno le loro competenze con alcuni volontari e lavoratori del posto. Il tutto con la loro consueta voglia di regalare sorrisi e donare momenti di sospensione e gioia a chi sta peggio. Un popolo povero e gioioso li accoglierà come fossero in famiglia. Il viaggio iniziato molto tempo prima continua con la preparazione continua ancora ora con la condivisione e la preparazione di futuri ritorni in loco. Senza di voi sostenitori non saremmo mai riusciti a #Mandarliaquelpaese, continuate a sostenerci. 

MANDA UN CLOWN A QUEL PAESE

Ecco cosa ci racconta Lele di quest’ esperienza:

“Ci sono momenti della vita che sembrano diluiti, di cui è difficile percepire l’essenza. Attimi poi che hanno l’intensità non di una ma di cento vite. L’avventura dei Branzini di Santana è stato questo. Dall’inizio alla fine una tempesta di emozioni. La gratitudine nei nostri confronti è stata indescrivibile. Ovunque siamo andati siamo stati accolti come avessimo l’arcobaleno tra le mani. I bambini con la loro semplicità, col loro desiderio di vivere qualcosa di straordinario, occhi curiosi e trasparenti di chi vuole chiudere in un cassetto la sofferenza per esser semplicemente bimbo e farsi stupire. Gli adulti: ovunque persone desiderose di condividere la propria esperienza, la propria missione di vita; orecchie tese ad ascoltare le nostre esperienze, sguardi attenti ai piccoli particolari. Quello che abbiamo respirato è stato il desiderio di sentirsi parte di un grande progetto, ognuno a suo modo, con le sue convinzioni, coi suoi metodi…ma tutti con nel cuore il desiderio di aiutare, d’incontrare “l’altro”. La struttura dove abbiamo alloggiato è diventata subito la nostra casa. Le suore, Nadijah, gli autisti ci hanno trattato veramente con attenzione e amore. Siamo entrati a far parte di una grande famiglia fatta di bimbi che hanno subito violenze, ragazzi con un’energia straordinaria racchiusa in un corpo che come un’ancora cerca di tenerli a terra eppure in tanti occhi abbiamo visto una gioia, un desiderio di vita, l’esser felici di quello che c’è che qui è raro trovare. Il gruppo ha fatto tanto: 6 persone molto differenti tra loro che hanno costruito un equilibrio perfetto. Un desiderio forte di condividere, di esplorare, di valorizzare gli altri. Così ognuno ha potuto scoprire la bellezza racchiusa nei suoi compagni di viaggio. Scrigni che si sono aperti per arricchirsi a vicenda. Dal primo spettacolo all’ultimo si è sviluppata una complicità bellissima. Le gag erano sempre le stesse eppure ogni volta ognuno metteva un pizzico di se in più. Ogni giorno è incredibilmente riuscito a regalarci qualcosa di inaspettato. L’incontro di persone che hanno fatto della loro vita una missione, un eterno regalo agli altri ha fatto riflettere tutti noi su quello che in piccolo o in grande si può fare della propria vita. Questo viaggio ha cambiato tutti noi e sicuramente è un diamante allo stato grezzo che ognuno si terrà stretto. Qualcosa che porterà ognuno di noi a fare scelte importanti per la propria vita. Lati negativi della missione non riesco proprio a vederne.”

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